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Storia

La nostra unica fonte per la storia antica dei Goti è l'opera "Getica" di Iordanes (pubblicata nel 551), una condensazione dei dodici volumi di storia dei Goti, andati perduti, scritti in Italia da Cassiodoro. Forse neanche Iordanes ebbe modo di consultare questo lavoro, per cui queste informazioni sulla storia antica andrebbero trattate con cautela. Cassiodoro era in una buona posizione per scrivere dei Goti, in quanto era un importante ministro di Teodorico il Grande, che si dice avesse sentito alcuni canti gotici che raccontavano delle loro tradizionali origini. I bardi gotici si accompagnavano con uno strumento a corde che gli scrittori latini associavano alla chitara, più familiare a loro. Si stabilirono per qualche tempo nel Bacino della Vistola (chiamato Gothiscandza da Iordanes), da dove migrarono verso sud-est. Combatterono, e temporaneamente soggiogarono, gli antenati degli Slavi, che vivevano tra il mar Baltico e il mar Nero, e si stabilirono poi in 'Scitia', una vasta regione non bene definita che include le moderne Ucraina e Bielorussia (chiamata Oium da Iordanes). Restarono una tribù unita fino al III secolo, quindi si divisero in Goti dell'est o Ostrogoti e Goti dell'ovest o Visigoti.

Sebbene molti dei guerrieri nomadi che li seguirono provarono di essere più sanguinari, i Goti erano temuti perché i prigionieri che catturavano in battaglia venivano sacrificati al loro dio della guerra, Tyz (Týr, il dio con una sola mano), e le loro braccia venivano appese ad alberi come offerte. I loro re e sacerdoti venivano da un'aristocrazia separata, e i loro mitici antichi re erano venerati come dei. Il loro mitico legislatore, chiamato Deceneo, tradizionalmente datato attorno al I secolo a.C. stabilì le loro leggi, che dal VI secolo vennero scritte e chiamate belagines. Una spedizione di Goti lanciò una delle prime maggiori invasioni barbariche all'Impero Romano nel 267. Un anno dopo, subirono una devastante sconfitta alla Battaglia di Naisso, e i superstiti vennero respinti di nuovo oltre il Danubio nel 271. Questo gruppo si stabilì sulla sponda non romana del fiume e stabilì un regno indipendente centrato sulla provincia abbandonata dai Romani della Dacia, il regno dei Visigoti. Contemporaneamente, i Goti rimasti in Ucraina stabilirono un vasto e potente regno sul mar Nero. Questo gruppo veniva chiamato degli Ostrogoti.

Le origini

Spiegando le origini dei Goti, Iordanes racconta: "Lo stesso potente mare ha anche nella sua regione artica, che è a nord, una grande isola chiamata Scandza, dalla quale la mia storia (per grazia di Dio) comincerà. La razza delle cui origini hai chiesto di sapere, si mosse come uno sciame di api dal centro di questa isola alle terre d'Europa. Da questa isola di Scandza, come da un alveare di razze o un utero di nazioni, si dice che i Goti siano usciti, guidati dal loro re di nome Berig. Appena sbarcarono dalle loro navi e misero piede a terra, diedero immediatamente il loro nome al posto. E ancora oggi, esso è conosciuto come Gothiscandza. Presto però si mossero da qui alle terre abitate dagli Ulmerugi, che in seguito si sarebbero spostati verso le sponde dell'oceano, scacciati dalle loro case".

Nel I secolo, Tacito ubica i Gothones nella Polonia settentrionale: "Al di là dei Lugii abitano i Gothones, sotto il governo di un re, che li tiene in una soggezione più stretta che tutti gli altri popoli germanici, non così stretta tuttavia da estinguere la loro libertà. Immediatamente confinanti sono i Rugi e i Lemovii sulle coste dell'oceano, e di queste nazioni le caratteristiche sono uno scudo rotondo, una spada corta e un re al governo. A causa del ruolo centrale che i Goti giocarono nella storia, le loro origini sono state discusse a lungo. Sebbene non siano state proposte teorie alternative alla loro apparenza di tribù germaniche della Polonia settentrionale, alcuni storici hanno espresso dubbi sul fatto che i Goti abbiano avuto origini in Scandinavia. Questo perché, ignorando Iordanes, la più antica evidenza letteraria dei Goti (Tacito e Plinio il Vecchio) li pone nella Vistola nel I secolo. D'altra parte, lo studioso tedesco Wenskus, ha osservato che se Iordanes avesse voluto inventare un passato fittizio per i Goti, li avrebbe reclamati discendenti di locazioni prestigiose come Troia o Roma. Non avrebbe piazzato le loro origini nel barbarico nord. Al di là dei racconti di Iordanes, c'è un supporto sia linguistico che archeologico per le origini scandinave".